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GLI SPETTACOLI 2025

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L'INIZIO DI UN SOGNO

di e con Miguel Gobbo Diaz /  regia Maurizio Mario Pepe / produzione Centro Teatrale Lorenzo Da Ponte

Lo spettacolo è un racconto che va dall’infanzia all’età adulta, attraversando le esperienze del protagonista, Miguel. Il racconto è una serie di immagini scevre di retorica, quasi un fumetto in bianco e nero in cui è il pubblico a mettere i colori; come in un gioco di specchi, nell’esperienza del protagonista ognuno può ritrovare la propria. E’ esortazione all’azione e all’ascolto del caso. Queste sono le forze che guidano un Miguel appena adolescente a conoscere se stesso e immaginare l’uomo che sarà. 

 

Miguel Gobbo Diaz si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e si è perfezionato a Londra con Laurence Mitchell. Protagonista di Nero a Metà su Rai 1 con Claudio Amendola, oltre a portare avanti il suo lavoro in video, si dedica al teatro. Nell’ ultima tournée è stato diretto da Marco Baliani.

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LA DIFFICILISSIMA STORIA DELLA VITA DI CICCIO SPERANZA

di Alberto Fumagalli / con Damiano Spitaleri, Alberto Gandolfo e Federico Bizzarri / regia Ludovica D'Auria e Alberto Fumagalli / produzione Les Moustaches, Società per Attori e Accademia Perduta Romagna Teatri

Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata, che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia ca-tapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. 

Ciccio appartiene ad un mondo lontano, senza alcuna possibilità di esaudire il proprio sogno. Il suo destino è segnato. Dunque, perché rattrappire i propri istinti? Solo perché la cicogna ci ha fatto cadere lontano dalla terra promessa? Perché sentirsi schiacciati da una famiglia che non vuole conoscere un mondo che sta oltre il proprio campo di fagioli? 

I Les Moustaches nascono a Bergamo e vincono a festival italiani e internazionali. Oltre a produrre spettacoli per il palcoscenico, si dedicano alla realizzazione di soggetti e sceneggiature di film e cortometraggi. Inoltre, creano e propongono format e laboratori nell’ambito della formazione. Nel 2023 vincono il premio Iceberg di Hystrio come miglior compagnia under 35 italiana. 

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ARBEIT

drammaturgia e regia Giorgio Sangati / con Anna Tringali / produzione Teatro Bresci

Arbeit tratta il tema del lavoro: il lavoro dei giovani, gli incidenti sul lavoro, lo sfruttamento, la disoccupazione, il precariato, la crisi.

Nicoletta è una ragazza come tante, una ragazza semplice, una ragazza di provincia.

La vita le ha dato poco e quel poco se l’è dovuto conquistare, è cresciuta in fretta.
Ha imparato subito che il lavoro fa l’uomo, che senza non si può stare, non si deve.
Ha scoperto che la felicità non si compra e che e va conservata con cura perché è fragile, molto.
Le è stata rubata questa felicità, fatta a pezzi, calpestata.

Ma Nicoletta è una ragazza forte perché ha ancora l’incoscienza di rischiare, di sognare che le cose, forse, si possono cambiare; ha il coraggio, raro, di dire no, di difendere la dignità di essere uomini perché il lavoro, da solo, non rende liberi.

Anna Tringali - Attrice proveniente dal Teatro Stabile del Veneto, si forma, tra gli altri con F. Nuti, R. Falk, U. Pagliai, M. Civica, D. Michieletto, V. Zernitz, Si perfeziona alla Scuola Paolo Grassi di Milano con M. Bartoli, M. Sgrosso, E. Bucci. Con il monologo Arbeit, andato in scena al Piccolo Teatro di Milano, vince il II Premio come Miglior Spettacolo e il Premio Assoluto Miglior Interprete al Premio Off ’12 del TSV diretto da A. Gassmann. Nel  2025 lo spettacolo è in selezione al Torino Fringe Festival.

In teatro lavora, tra gli altri, con M. Baliani, G. Emiliani, F. Cabra, S. Scandaletti, A. Pennacchi, C. Simoni, P. Valerio, L. Maragoni, G. Ferrari, S. Paoli, G. Previati, S. Felicioli, M. Martini. E’ tra i fondatori di Teatro Bresci. Da qualche anno affianca all’attività di interprete quella di regista.

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IL MATTO 3. La terza repubblica

di e con Massimo Loizzi / produzione Mercanti di Storie e Teatro della Cooperativa

12 Ottobre 2013: il naufragio dei bambini.
Un peschereccio, partito dalla Libia, con almeno 480 persone, tutte siriane in fuga dalla guerra, sta imbarcando acqua. Dopo cinque ore di attesa e di inutili solleciti da parte delle autorità maltesi, il barcone si rovescia. Muoiono 268 persone, tra cui 60 bambini. Ed è una tragedia che poteva essere evitata, fatto di cui vi sono incontrovertibili prove.  

Una farsa tragicomica, uno spettacolo in bilico fra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, teatrocomico e teatro di parola; un'indagine basata su documenti, testimonianze, video e atti processuali riguardanti l'ennesima strage, tutta italiana, senza colpevoli. Un copione che sembra ripetersi continuamente e proprio per questo, seppur tragico e furiosamente drammatico, appare “comico”. 

Massimiliano Loizzi, attore, autore, comedian milanese d’adozione. È volto noto de “il Terzo Segreto di Satira”. Ha collaborato fra gli altri con Renato Sarti, Paolo Rossi, Tullio Solenghi, Antonio Latella, Andrea De Rosa, Pierpaolo Sepe, Matteo Tarasco, Lino Musella. 

Ha pubblicato tre libri, scrive una rubrica per FanPage e ha collaborato con RadioRai3. 

Interprete di svariati film, tra gli ultimi, “I soliti idioti 3” e “Zamora” di Neri Marcorè.

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FREEVOLA

di e con Lucia Raffaella Mariani / produzione Trento Spettacoli 

Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di sé stessa, non solo degli altri, di sé stessa. 

La voce della sorvegliante sussurra: "Devi piacere a tutti, soprattutto ai maschi etero e coi soldi. Devi essere ammirata, piacevole, piacente. Devi piacere! Stai attenta che ti sorveglio, perché se piacerai agli altri sarai felice. Sii bella, sii simpatica, sii brillante, occupa poco spazio, sorridi, profumati, vedrai che ti ameranno!". E la sorvegliata non sa se è d'accordo. Sente, come tutti, che vuole essere felice, e amata. “Freevola” estremizza questo insostenibile bisogno di ammirazione.

Lucia Raffaella Mariani, barese, vince nel 2018 il premio Hystrio alla vocazione Ugo Ronfani e si forma alla scuola del Teatro Stabile di Torino, dove comincia a lavorare con Valerio Binasco e Gabriele Vacis. Insieme a quest’ultimo e ai suoi ex compagni di Accademia fonda nel 2021 la compagnia teatrale Potenziali Evocati Multimediali. Nel frattempo si avvicina alla scrittura di scena, alla stand-up, alla slam poetry. “Freevola”  è semifinalista al Premio Scenario 2023 e in selezione al Milano Fringe Festival 2023 e al Torino Fringe Festival 2025.

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RUSINA

di e con Rossella Pugliese / produzione Deneb ets 

Rusina è una vicenda autobiografica. Lo spettacolo è l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo, tutto passa attraverso lo sguardo di una donna che improvvisamente torna giovane, riprende vigore mentre Rossella, nipote vivace che darà filo da torcere a sua nonna Rusina, ritorna bimba. La donna lotta contro le idee di una modernità incombente, a cui, nonostante tutto, si adatta, crescendo la nipote per dare a sua figlia la possibilità di curarsi lontano da quel piccolo paesino vissuto come una punizione divina. Lei, che ha superato la morte di una figlia 30enne, il dolore di un figlio nato morto, la fame e un matrimonio forse infelice.

Rusina è la voce di tutte quelle persone che si sono sentite inadeguate, è una voce roca e sgrammaticata che è riuscita comunque a farsi capire. È la storia d’amore tra nonna e nipote. 

Rossella Pugliese, attrice di origine calabrese, ha lavorato sia al cinema che in teatro tra gli altri con  Ettore Scola, Roberto Herlitzka, Isa Danieli, Lello Arena, Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, Rimas Tuminas, Eros Pagni.

Collabora, tra gli altri, con il Teatro Stabile di Napoli, il Napoli Teatro Festival e il Teatro Stabile di Trieste. È anche autrice e regista dei suoi lavori tra cui “Rusina”, spettacolo vincitore di diversi premi.

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LA RUSSIA È BETULLA, L'ALTIPIANO È LARICE Mario Rigoni Stern

drammaturgia Giacomo Rossetto e Anna Tringali / con Giacomo Rossetto / produzione Teatro Bresci

La guerra e la natura sono i due poli dell’esistenza di Mario Rigoni Stern, i due mondi che ne compongono lo spirito.
Ed è l’albero l’elemento che forse più di ogni altro si ritrova nei suoi racconti, come fosse un simbolo archetipico e concretissimo della vita stessa, e del suo perpetuo rinnovarsi.
Siamo partiti da qui, da questa immagine universale tanto cara allo scrittore veneto, per raccontare la sua guerra, quella della campagna di Russia e della prigionia nei campi di internamento nazisti, quella dei compagni indimenticati e del ritorno a casa; per raccontare i suoi animali e i suoi boschi, la sua neve, i contadini e i montanari, i paesaggi della sua casa, l’Altipiano di Asiago, la natura, quella che egli abita con profondità ed estremo rispetto. Un percorso dentro i paesaggi della sua anima. Quelli che se dovessimo disegnarli sarebbero albero, l’albero della vita. 

Giacomo Rossetto: formatosi alla Scuola del Teatro Stabile del Veneto, in teatro è stato diretto da P.L. Pizzi, D. Michieletto, D. Salvo, L. De Fusco, A. Maggi, G. Sangati, E. Vezzoli, C. Simoni, S. Scandaletti, F. Cabra, L. Maragoni, S. Paoli, S. Mangini. Al cinema e in tv ha lavorato con M. Placido, S. Accorsi, S. Mordini, G.M. Tavarelli, recitando in “Aldo Moro”, “Volevo fare la rockstar 2”, “Doc - Nelle tue mani 2”, “Lasciami andare”, “Odio il Natale”, “Un passo dal cielo 7” . E’ tra i fondatori di Teatro Bresci.

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PERDIFIATO

di e con Michele Vargiu / regia Laura Garau / produzione Compagnia VaGa

“Perdifiato” racconta una storia di passione e di lotta. Di muscoli e respiri spezzati. 

È la storia di Alfonsina Strada, ciclista professionista e appassionata, detentrice di numerosi record su pista, nonché unica donna nella storia a correre il Giro d'Italia, nel 1924, al grido di «Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in bicicletta come gli uomini!» 

Dodici tappe per un percorso di 3613 km per quel “Bel Paese” in cui era ancora inconcepibile che una donna potesse gareggiare in uno “sport per soli uomini”. 

Ma “Perdifiato” racconta anche e soprattutto una grande storia di affermazione ed emancipazione: la storia di una donna emiliana e testarda, che corre in volata contro il maschilismo e il pregiudizio. 

Fino all’ultimo respiro. 

Michele Vargiu è attore, drammaturgo e formatore sardo. Porta avanti da diversi anni una attività di palco strettamente legata al Teatro di Narrazione. Alcuni suoi testi sono stati tradotti e inseriti nel compendio di teatro contemporaneo “Off Cartell”, curato dall’università di Barcellona. Come attore lavora inoltre in progetti radiofonici per la RAI e svolge una costante attività di formazione teatrale. Dal 2023 è responsabile per Emergency insieme a Laura Garau della formazione teatrale all’interno del progetto “Rise Up Emergency Lab”.

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